Virginia Raffaele. La mia vera faccia? E che ne so io, chi l’ha mai vista?
Un anno fa la sua imitazione di Ornella Vanoni, proprio lì sul palco dell’Ariston, strappò applausi e risate a tutto il pubblico televisivo: «Non ad Ornella, Si arrabbiò molto perché mi disse che molti non avevano capito che non era lei davvero ma io. Che poi per me vuol dire missione compiuta», esulta Virginia Raffaele, promossa quest’anno a farci ridere per l’intero Festival, mica solo come ospite di passaggio.
Virginia, è una bella responsabilità far ridere…sarà tesa no?
«Ma che è? Mi volete mettere la depressione! Un po’ di paura c’è sempre, certo. Sarà pure una responsabilità fare ridere ma quando ci riesci è la cosa più bella. C’è sempre bisogno di sorridere. Il corto circuito che riesci a far scattare nelle persone, con la risata, è un momento magico per me. di certo l’anno scorso ci siamo divertiti. E tanto. C’è stato un bello scambio con Carlo Conti. Sono contenta anche dal punto di vista umano che abbia voluto richiamarmi. E poi, voglio dire: se non riuscirò a fare ridere io ci penserà Gabriel Garko, no?»
Beh lui si dice pronto ad uno scenetta comica con lei. O lei Virginia, preferirebbe qualcosa di più…sensuale?
«In realtà, lo so, fa brutto, ma la sensazione che ho verso Gabriel è che sia una sorta di fratello maggiore. C’è talmente tranquillità e leggerezza tra noi, che non lo vivo come un sex simbol, insomma. Certo è un bellissimo ragazzo…però non subisco quel fascino lì. Senza togliere nulla a Gabriel. Mia madre ne è innamorata, per esempio»
Pure lei, Virginia, ha un fisico da top model.
«Ci stiamo lavorando, modestamente. Dai 4 anni e mezzo ho fatto danza e lo sport l’ho sempre fatto. Certo ora il massimo del movimento e, hop, hop, su e giù dal palco dell’Ariston e poi le prove in teatro per il mio spettacolo Performance. Il 14 vengo via da Sanremo e il 15 debutto a Ravenna. Un bel delirio. Praticamente, in questo periodo, per capire chi sono mi specchio nei miei documenti. Altro che sdoppiamento di personalità, siamo a tre o quattro tutte insieme. A maggior ragione cerco di mangiare bene e di muovermi appena possibile, la resistenza fisica serve per reggere in scena».
Che sport le piace?
«Normalmente vado in palestra. Ho un istruttore che mi segue e mi manda anche i consigli a distanza: poverino, si preoccupa. Poi magari una corsetta, sul Lungomare di Sanremo me la farò. Io amo moltissimo il mare. Per me vacanza, appena potrò, è mare, mare. Il bello di Sanremo è che se anche sei chiuso in teatro lo senti che è lì, a un passo, il mare».
Il Festival per lei che cosa è?
«A Sanremo gli vuoi bene. Ci cresci insieme. Ho nel cuore poi Minchia signor tenente, per l’affetto che mi legava a Giorgio Faletti. Mi ha commosso Lucio Dalla, per me un poeta, quando ha accompagnato Pierdavide Carone che cantava Nanì. Pensare se ne è andato poche settimane dopo…»
Veniamo a oggi. Sta preparando nuovi personaggi?
(ndr: ci pensa prima di rispondere) «Stiamo lavorando per voi».
Belen, Minetti, Boschi, Vanoni…che cosa ruberebbe davvero a ciascuno di loro?
«Beh rubo già molto. Ho già preso a tutte quel che mi serviva».
E qualcuna si è offesa?
«Roberta Bruzzone che sta in televisione (ndr: imita la voce della bionda criminologa), per un pelo non è arrivata alla querela. Ornella, come detto, un po’ s’è dispiaciuta. Però alla fine ha reagito con ironia».
Sotto la maschere, le varie maschere, chi è Virginia?
«E che ne so? Chi l’ha mai vista?».
Mai una crisi d’identità quando si guarda alla specchio?
«Proprio crisi, no. Certo sono molto lunatica, camaleontica. Ma quello me lo sono giocato bene, finora. Il resto non saprei: le mie amiche del cuore sono due che non c’entrano nullo con la tv, ragazze normalissime con cui ci facciamo una pizza e un birra. Tutto qui. Credo che questo arrivi al pubblico. Molti mi scrivono: “Vorrei che tu fossi la mia migliore amica”. Mi commuove, vuol dire che mi vedono come persona genuina e semplice. Deve essere l’educazione che ho respirato dai miei, quel senso di umanità molto profondo del loro mondo, comunque di artisti, in cui sono cresciuta. Salgo su qualsiasi palco, e ho sempre questo bagaglio».
Figlia unica, sua nonna era un’acrobata, lei è cresciuta nel Luna Park che i suoi gestivano all’Eur. Le danno consigli?
«Ho un rito è un “in bocca al lupo” di mio papà. Poi sono io che, subito dopo un’esibizione, li chiamo e dico: “Allora? Com’era?” Sono tremendi: “Sì, carino, ma sai fare di meglio”. Sono molto critici e realistici. Questo mi aiuta a migliorare».
C’è un grande dello spettacolo che vorrebbe incontrare, magari proprio a Sanremo?
«Ho lavorato molto in radio e ho conosciuto De Gregori, Dalla, Faletti, Mannoia, Giuliano Sangiorgi. Conosco molti dei personaggi in gara, voglio bene ad Arisa, Noemi, gli Stadio… Se devo sognare in grande i miei miti sono Woody Allen, Almodovar. Amo molto Penelope Cruz come attrice e, vabbè, pure il marito Javier Bardem, non solo come attore. Se poi arrivasse Peter Gabriel, beh lui è proprio un figo».
E nella vita che qualità deve avere un uomo con cui fare un pezzo di strada insieme insomma?
«Beh, se devo farci un pezzo di strada, che abbia almeno la macchina…Questa scrivila così che è venuta bene Anche perché per il resto boh…Non c ‘è una domanda più facile? In questo periodo proprio…non ho tempo per capire chi sono, figuriamoci per stare a capire un’altra persona».
Un talismano da portarsi a Sanremo?
«Un calzino di quando ero appena nata. Mia madre conserva tutto, sarà perché sono figlia unica, persino i dentini che ho perso a sei anni… che mi fa pure un po’ schifo. Ma questo mi piace tenerlo in mano, mi tranquillizza perché mi riporta alle mie origini».
E se un giorno sarà mamma come si immagina?
(ndr: pausa di riflessione poi, decisa): «Magra! Si vede che forse non sono ancora pronta per quello, no!».
(Integrale dell’intervista pubblicata su Diva e donna, n.6. in edicola fino al 9/02/16)