Maestri e Allenatori, ma solo per Passione
Gli sguardi di chi entrava, venerdì sera, clima pre pasquale, nella caratteristica taverna dell’Hotel Vittoria nel centro di Folgaria (Tn) avevano un che di perplesso…
“Ma che ci fa qui l’autrice di un libro nato a bordo piscina, che c’azzecca con noi gente di montagna? “, sembravano chiedersi vacanzieri, maestri di sci, atleti che a poco a poco, timidamente, goccia a goccia, hanno riempito la sala come una buona birra, avrebbe potuto spillare riempiendo i boccali sul bancone della taverna.
Ci ha pensato Corrado Sulsente, guida dei maestri della scuola Scie di Passione e molto altro a, è il caso di dirlo, rompere il ghiaccio. È stato lui, che fortemente ha voluto questo incontro, e spiegare che cosa ci facevamo lì tutti insieme, gente di neve, di acqua, di pianura: in un’unica parola, gente di sport.
“Che cosa abbiamo in comune con questo libro, noi che lavoriamo a far appassionare le persone alla neve? Beh, basta leggere il titolo e soprattutto il sottotitolo, Gli Inaffondabili Storie di ragazzi allenati alla vita. Perché io sono convinto che non c’è nulla che prepari alle sfide quotidiane come la passione per uno sport. E poi questo non è un libro per campioni, per gente che vince medaglie, ma un libro per chi fa del proprio meglio sempre e comunque, per chi s’impegna in ciò che lo appassiona, a prescindere dal risultato che ottiene”.
Ed è così, rotto alla grande il ghiaccio, che è iniziata una cavalcata di due ore sui racconti di sport e vita. Quelli delle pagine del libro pubblicato da Edicilo Editore, raccontati dall’autrice Betta Carbone che li ha raccolti dopo l’incontro con un allenatore di nuoto Mario Franchi, si sono intrecciati e sposati con quelli dei maestri di sci tutto cuore e anima di Scie di Passione. Maestri che con le loro divise blu, riempiono di azzurro le piste dell’Alpe Cimbra partendo da Passo Coe (www.sciedipassione.com; www.alpecimbra.it). È ancora Corrado a spiegare: “Noi ci siamo inventati un sogno: far sciare chi non avrebbe mai creduto di poterlo fare: i disabili. Perché le barriere che il fisico trova per causa di una malattia o di un incidente, non fermano i sogni e la passione. Per farlo i maestri di Scie, si sono specializzati a portare sulla neve chi non può muovere liberamente il corpo, chi ha dei limiti sensoriali o cognitivi. E lo fanno ascoltandoli, divertendoli, divertendosi, dividendo anche i compensi, perché spesso si esce in due con una persona sola. Ma senza mai farli sentire diversi “. Gli stessi temi, la stessa vsione e passione per lo sport hanno portato Corrado e Betta ai microfini di Radio Vicenza la mattina prima, per una diretta radiofonica a base di neve, letture e divertimento, con il conduttore Roverto Bonaldi (nella foto un momento della diretta dal rifugio Food4All)
Corrado, parla di Maestri. Ne Gli Inaffondabili si parla di allenatori. Entrambe le figure che fanno onore al loro nome solo se al centro mettono non i risultati di un atleta ma piuttosto l’umanità. Si è parlato così dei parallelismi tra allenatori capaci di far divertire i ragazzi nella fatica dell’agonismo, di farli sentire sempre al centro della loro attenzione anche se non arrivano sul podio, con i maestri capaci di trasmettere la loro passione a chi non ha mai cavalcato le onde della neve e solcato pendii. Calzante poi la testimonianza di Alessandra, oggi maestra di sci, ieri promessa dell’atletica, che ha raccontato dei suoi 10 anni su una pista di atletica, seguendo la guida di un allenatore che ha fatto crescere i suoi ragazzi tra corsa, salto e getto del peso, portandoli a buoni risultati regionali ma soprattutto a farne oggi, di tutti, persone realizzate e con un proprio posto nel mondo. Una vera scuola di vita insomma, terminata però, quando il buon allenatore di Alessandra è andato in pensione: allora nessuno è stato in grado di raccoglierne l’eredità
Perché da quella taverna a Folgaria è spillata anche qualche nota dolente in comune: troppo spesso allenatori e maestri che credono in un nuovo umanesimo dello sport sono lasciati soli da Federazioni e Dirigenti, vale a dire dalla politica dello sport
Ecco perché che servono libri come questo, incontri come questo: perché dal basso, dalla buona volontà dei singoli, dalla passione di maestri e allenatori, si alzi un’onda, uno tsunami di buonsenso che investa chi ha i mezzi per far diventare il sano agonismo, il buono sport, una regola, una cura, un toccasana, una scuola di vita per tutti i nostri figli.